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Nome |
CACCIALEPRE |
Altri nomi volgari |
Caccialebbra, Grattalingua, Latticina, Latticino, Latticrepolo, Lattughino, Paparrastello, Terracrepolo. |
Taxon |
Reichardia picroides (L.) Roth. |
Famiglia |
Compositae |
Etimologia |
Il primo termine del binomio è dedicato al medico e naturalista tedesco J. J. Reichard, mentre il secondo deriva dal greco picros = giallo, con riferimento al colore dei fiori. |
Caratteri botanici |
Pianta erbacea perenne fornita di una radice ingrossata dalla quale, al sopraggiungere dell`inverno, vengono emessi getti formanti una rosetta basale di foglie tenere e carnosette, di colore verde-glauco, con margini spesso purpurei. Dalla rosetta emerge uno scapo, alto fino a 40 cm, che porta capolini cilindrici, piriformi prima della fioritura, costituiti da fiori gialli, gli esterni in genere bruni o venati inferiormente da strie purpuree. La fioritura avviene tutto l`anno, così come le foglie persistono in ogni stagione assumendo, però, un colore più scuro al sopraggiungere dell`estate. I frutti sono acheni di due tipi: gli esterni scuri, solcato-bernoccoluti, gli interni chiari e quasi lisci. |
Habitat |
Il Caccialepre è diffuso in quasi tutta Italia, dove è comune sui terreni sassosi, incolti aridi, muri e rupi marittime. Non si rinviene oltre i 1000 m di altitudine. |
Parti commestibili |
Si raccoglie la rosetta basale quando è giovane e verde, prima che la pianta emetta lo scapo fiorale. La rosetta va troncata a livello del terreno con un coltello in modo da non ledere la radice. Il taglio provoca la fuoriuscita di una modesta quantità di latice bianco e dolciastro; questo per contatto annerisce la pelle, ma è innocuo e può essere facilmente rimosso con olio. |
Uso alimentare |
Insalate Lessi
Le foglie del Caccialepre si consumano crude in insalata oppure lessate e perlopiù mescolate ad altri erbaggi, quali il Crespigno, la Lattuga alata, la Piattolina, ecc. Il Caccialepre è, infatti, particolarmente adatto per preparare le classiche mesticanze (i vidduri maritati o mischigghi).
L`erborinatore inesperto può confondere il Caccialepre con altre erbe mangerecce, come il Lattugaccio (Chondrilla juncea L.) o la Lattuga alata (Lactuca viminea (L) Presl), data la somiglianza negli stadi giovanili. |
Commercio |
CACCIALEPRE |
Diffusione |
Il Caccialepre è un erbaggio che rientra anche nelle tradizioni fitoalimurgiche di altre regioni d’Italia. In alcune aree ne è stata tentata la coltivazione. |
Osservazioni |
- Sui nomi volgari.
Il termine Caccialepre ha etimo incerto, sembra tuttavia (DURO, 1986-93); che esso sia composto da un primo elemento alterato: caccia(re) e la lepre; cioè erba utile come esca per cacciare la lepre. Il sinonimo Caccialebbra non ha nulla a che vedere con la malattia infettiva; è un meridionalismo; infatti in questo contesto linguistico lebbra è il plurale (neutro) di lebbru = lepre. |
Nomi dialettali |
Adrano: |
Caccialebbru, Caccialebbra
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Belpasso: |
Caccialepri |
Biancavilla: |
non rilevato |
Bronte: |
Gallepura, Giallepura |
Castiglione: |
Caccianepura |
Linguaglossa: |
Pirnici, Pirnici duci |
Maletto: |
Giallepura |
Milo: |
Caccialebbri |
Nicolosi: |
Evva di pinnici, Evva pinnici |
Pedara: |
Caccialebbri |
Ragalna: |
Scaccialebbra, Scacciacalebbra |
Randazzo: |
Caccialiepura |
San Giovanni: |
Caccialebbra |
Santa Venerina: |
Caccialebbri |
Zafferana: |
Caccialebbra |
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