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Nome |
BACCHETTA DI RE |
Altri nomi volgari |
Astula regia, Asfodelo giallo, Lancia dei re. |
Taxon |
Asphodeline lutea (L.) Rchb. |
Famiglia |
Liliaceae |
Etimologia |
Il primo termine del binomio è diminutivo di Asphodelus che è il nome generico di un gruppo di specie affini alla nostra. Asphodelus (Asfodelo), a sua volta, è la latinizzazione del nome dato nell`antica Grecia alla mitica pianta che tappezzava i prati dei Campi Elisi. Tuttavia, secondo una ipotesi più recente, la pianta della mitologia greca non sarebbe l`Asfodelo, bensì l’Asphodeline lutea, essendo quest`ultima più comune in quell’area geografica. Il secondo termine del binomio deriva dal latino con riferimento ai fiori di colore giallo. |
Caratteri botanici |
Pianta erbacea perenne caratterizzata da una densa rosetta di foglie basali, lineari, carenate, glabre, acute all’apice, con bordo liscio e base allargata in una guaina membranosa ialina.
In primavera, dal centro della rosetta si origina uno scapo eretto, cilindrico, alto fino a 80 cm, provvisto di foglie simili a quelle basali, ma progressivamente ridotte. Tra aprile e maggio alla sommità dello scapo si sviluppa un vistoso racemo, denso, cilindrico, con fiori gialli che ricorda uno scettro, donde gli appellativi di Bacchetta del re, Astula regia e Lancia dei re. |
Habitat |
Si riscontra, in genere, nei luoghi aridi, sui substrati lavici degradati e nei pascoli a quote comprese tra i 600 e i 1900 m. |
Parti commestibili |
Si raccoglie lo scapo fiorale immaturo, quando è ancora avvolto dalle guaine membranose delle foglie. In questo stadio, di durata assai breve, lo scapo è chiamato in dialetto 'zzubbu', 'curina', 'battagghioru' o 'giummu'. |
Uso alimentare |
Frittate Arrosti
Gli 'zzubbi' si sbollentano, previa asportazione delle foglie e della tenera pellicola esterna, e poi si cucinano in frittata con le uova oppure alla brace, bagnati nel 'salamurigghiu' (condimento a base di olio, limone, sale, pepe e origano).
Il loro uso come verdure è poco diffuso, anche a causa della ristretta localizzazione montana della pianta; sembra, inoltre, che la Bacchetta di re sia una verdura difficile da digerire. In passato se ne faceva un discreto impiego nella zona di Maletto e per questo motivo gli abitanti di tale località venivano chiamati 'zzubbari'. |
Commercio |
BACCHETTA DI RE |
Diffusione |
Citazioni riguardanti l’uso alimentare della pianta (BIANCO e PIMPINI, 1990; BRANCA, 1991) sono scarse, sommarie e prive di indicazioni circa le località di utilizzo. |
Osservazioni |
E` interessante notare che in molte zone della Sicilia e in altre parti dell`Etna il nome 'Scornabeccu' è riservato al Terebinto (Pistacia terebinthus L.), portainnesto del Pistacchio (Pistacia vera L.) e alla pianta maschile di quest’ultimo; la pianta femminile, invece, è chiamata in dialetto 'Frastuca'. Nelle località dove il termine 'Scornabeccu' è destinato alla Bacchetta di re, il Terebinto è chiamato 'Frastucu' e il Pistacchio 'Frastuca'. |
Nomi dialettali |
Adrano: |
Zubbi
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Belpasso: |
Specie non rinvenuta nel territorio |
Biancavilla: |
Zubbi |
Bronte: |
Zubbi |
Castiglione: |
Specie non rinvenuta nel territorio |
Linguaglossa: |
Specie non rinvenuta nel territorio |
Maletto: |
Zubbi, Battagghiori |
Milo: |
Specie non rinvenuta nel territorio |
Nicolosi: |
Scornabbeccu |
Pedara: |
Scannabbecu |
Ragalna: |
Scornabbeccu, Scannabbeccu |
Randazzo: |
Zubbi |
San Giovanni: |
Specie non rinvenuta nel territorio |
Santa Venerina: |
Specie non rinvenuta nel territorio |
Zafferana: |
Scornabbeccu |
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