Ginkgoaceae
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Albero dei ventagli
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Ginkgo biloba L. |
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Sinonimi |
Salisburya adiantifolia Sm.; Salisburya macrophylla Koch |
AreaOrigine |
Cina, Giappone |
Etimologia |
Il termine generico deriva dal nome cinese della pianta, 'Gynkyo', che nel 1712 fu introdotta in Europa dall'esploratore Kaemper, storpiato in 'Ginkgo' e così utilizzato da Linneo, che descrisse la specie. Il termine specifico allude alla morfologia delle foglie. |
Collocazione e caratteristiche |
Settore: |
XIV 03 |
Numero: |
DF |
Collezione: |
Piante esotiche |
Dimensioni: |
Altezza: 7 m; diametro del fusto: 30 cm |
Stato di conservazione: |
Buono |
Disponibilità semi: |
No |
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Portamento |
Albero deciduo, a crescita lenta, alto fino a 40 m, con caratteristica chioma piramidale. |
Foglie |
Le foglie sono picciolate, bilobe, con tipica forma a ventaglio, provviste di numerose nervature parallele, di colore verde brillante, che divengono dorate in autunno prima di cadere. |
Fiori |
I fiori sono unisessuali su individui diversi (specie dioica); i maschili sono formati da stami con due sacche polliniche, riuniti in infiorescenze ad amento, pendule, in gruppi di 3-6 su brevi rametti (brachiblasti), i femminili sono ridotti a ovuli nudi, portati in numero di 2-3 all'apice di lunghi peduncoli. |
Frutti |
In assenza di un ovario, la pianta non forma veri frutti, ma ogni ovulo matura un seme con il tegumento esterno carnoso, di colore giallastro, puzzolente (emana odore di acido butirrico) e quello interno duro, sicché il seme ricorda una drupa. |
Periodo di fioritura |
Fiorisce in primavera. |
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Coltivazione |
Pianta molto rustica, di facile coltivazione e ben adatta ai centri urbani, essendo resistente all'inquinamento, alla siccità, come pure alle basse temperature (fino a -35°C). Ne esistono diverse varietà colturali che si differenziano per il colore o la forma delle foglie oppure per il portamento (var. 'laciniata', 'fastigiata', 'variegata', 'pendula', ecc.). |
Propagazione |
Si moltiplica per seme o per talea. |
Uso |
Idonea per alberature stradali oppure in parchi e giardini come pianta isolata. |
Interesse |
Nell'Estremo Oriente, i semi, ricchi di amidi, sono consumati sia crudi che cotti, soprattutto in occasione di sposalizi. Sia in Cina che in Giappone essi si trovano sul mercato sotto il nome di 'ginan'. In questi paesi, inoltre, le foglie, ricche di principi attivi (rutoside, ginkgetolo, isoginkgetolo), si utilizzano in erboristeria contro vertigini, cefalee, varici e localmente come cicatrizzanti. |
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Curiosità |
Questa specie è l'unica rappresentante vivente di una antichissima famiglia di Gimnosperme che ebbe il massimo sviluppo durante il Mesozoico. Si è conservata sino ai nostri giorni in quanto considerata in Cina pianta sacra e quindi coltivata e protetta nei templi buddisti. E' attualmente considerata un vero e proprio 'fossile vivente'. |
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