Moraceae
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Gelso o Arancio degli Osagi  
Maclura pomifera (Raf.) C.K. Schneider
Sinonimi
Maclura aurantiaca Nutt.
AreaOrigine
Stati Uniti centro-occidentali
Etimologia
Il termine generico è dedicato al geologo e naturalista americano Maclure. Il termine specifico allude ai grossi frutti globosi, simili a pomi.
Collocazione e caratteristiche
Settore: XIV 20
Numero: DF
Collezione: Piante esotiche
Dimensioni: Altezza: 10 m; diametro: 45 cm.
Stato di conservazione: Buono
Disponibilità semi: No
Portamento
Albero deciduo alto fino a 20 m con corteccia solcata di colore arancione-scuro e ramificazioni espanse, munite di rotonde spine ascellari.
Foglie
Le foglie sono alterne, intere, ovate, appuntite, di colore verde chiaro, giallognole in autunno.
Fiori
I fiori, unisessuali, su individui diversi (specie dioica), sono piccoli e apetali, con calice a 4 lobi, riuniti in vistose infiorescenze. I maschili, con 4 stami, sono pedicellati e riuniti in brevi racemi penduli, i femminili, in densi capolini ascellari, hanno un ovario uniloculare con stilo semplice e stimma filiforme e piumoso.
Frutti
I frutti sono piccole drupe aggregate in vistose infruttescenze globose simili per volume e colore ad un'arancia, ma non commestibili.
Coltivazione
Pianta abbastanza rustica, richiede esposizioni soleggiate e terreno di qualsiasi natura purchè non eccessivamente calcareo.
Propagazione
Si moltiplica per seme in autunno oppure per talea.
Uso
Si coltiva come pianta ornamentale anche per i frutti molto decorativi; i giovani esemplari vengono impiegati come pianta da siepe per i rami spinosi.
Interesse
In passato questa pianta è stata usata saltuariamente in sostituzione del gelso per l'alimentazione del baco da seta. Fornisce un legno abbastanza compatto e forte, pesante, flessibile e facile da lavorare, utilizzato soprattutto nella fabbricazione di carrozze e, dalle tribù indiane, per la costruzione degli archi.
Curiosità
Il nome comune 'Arancio degli Osagi' deriva dalle tribù indiane degli 'Osages' le quali usavano tigersi il viso in tempo di guerra con un pigmento giallo estratto dalle radici di questa pianta.
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