Caprifoliaceae
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Lauro-tino, Lentaggine
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Viburnum tinus L. |
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AreaOrigine |
Regione mediterranea |
Etimologia |
Il termine generico è il nome latino dei viburni, da 'viere' = legare, per la flessibilità dei rami di alcune specie. Il termine specifico è il nome comune latino del lauro selvatico. |
Collocazione e caratteristiche |
Settore: |
O.S. 04 |
Numero: |
DF |
Collezione: |
Piante mediterranee |
Dimensioni: |
Altezza: 2,30 m; diametro fusto: 6 cm |
Stato di conservazione: |
Buono |
Disponibilità semi: |
Sì |
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Portamento |
Arbusto sempreverde, alto fino a 3 m, densamente cespuglioso, con rami opposti. |
Foglie |
Le foglie, portate da piccioli rossicci, sono intere, ovato-lanceolate, pelose ai margini, di colore verde-scuro lucido sulla pagina superiore, con ciuffetti di peli all'ascella delle nervature sulla pagina inferiore. |
Fiori |
I fiori, riuniti in dense cime corimbose, terminali, sono bianchi, con calice breve a 5 denti e una corolla gamopetala, tubulare con lembo a 5 lobi patenti, arrotondati. Gli stami sono 5, epicorollini con i filamenti rossastri. L'ovario è unico, supero, con stimmi sessili. |
Frutti |
I frutti sono drupe globoso-ovoidee, di colore bluastro, nere a maturità. |
Periodo di fioritura |
Fiorisce in primavera, da Maggio a Giugno. |
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Coltivazione |
Pianta rustica, piuttosto resistente al freddo, predilige terreni leggeri e freschi e tollera anche l'ombra. |
Propagazione |
Si moltiplica per talea di legno semimaturo in estate o per seme in autunno. |
Uso |
Si coltiva frequentemente come pianta ornamentale in parchi e giardini per il fogliame e la fioritura sotto forma di cespugli o di siepi. |
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Avversità |
Il Lauro-tino può essere soggetto ad alcune malattie crittogamiche, quali le maculature fogliari (Ascochyta tini, Gloeosporium tini) che determinano la comparsa di macchie brunastre e di seccume a livello delle foglie. Esse vanno trattate con clortalonil o ossicloruro di rame. Può essere soggetto al mal bianco (Microsphaera viburni) che provoca la comparsa di macchie miceliari bianche e pulverulente sulle foglie e va trattato con zolfo bagnabile in primavera-estate, oppure all'attacco di parassiti animali, soprattutto afidi (Aphis viburni, A. fabae) da trattare con piretro; cocciniglie che producono ingiallimento e disseccamento della pianta e vanno trattate con olio bianco attivato, piretroidi o malation; tripidi (Heliothrips haemorrhaidalis) che provocano deformazioni delle foglioline e deperiemnto generale della pianta e vanno trattati con piretroidi, carbamati o fosforganici. |
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