Amaryllidaceae
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Narciso nostrale, Tazzetta  
Narcissus tazetta L.
AreaOrigine
Regione mediterranea
Etimologia
Il termine generico deriva dal greco 'narke' = stordimento, torpore, perchè si riteneva che il suo profumo avesse proprietà narcotiche. Il termine specifico fu adottato da Linneo in riferimento alla forma a tazza della paracorolla, ripreso dal nome volgare italiano.
Collocazione e caratteristiche
Settore: II 10
Numero: DF
Collezione: Piante mediterranee
Dimensioni:
Stato di conservazione:
Disponibilità semi: No
Portamento
Pianta erbacea, con bulbo piriforme di 4-5 cm di diametro, da cui si diparte uno scapo robusto, lungo 30-50 cm, compresso.
Foglie
Le foglie, in numero di 4-6, sono appiattite, lineari, lunghe quanto lo scapo, di colore verde glauco.
Fiori
I fiori sono numerosi (4-8), profumati, avvolti da una spata membranacea. Il perigonio è formato da 6 tepali, con un tubo di 15-20 mm e lacinie bianche, obovate. All'interno dei petali si trova una caratteristica paracorolla gialla, a forma di coppa, a margine intero, del diametro di 6-8 mm. Gli stami sono 6, l'ovario è oblungo, triloculare.
Frutti
Il frutto è una capsula ovoide, coriacea, contenente numerosi semi neri.
Periodo di fioritura
Fiorisce nei mesi invernali (Gennaio-Febbraio) e all'inizio della primavera.
Coltivazione
La coltivazione può effettuarsi in piena terra o in vaso, in posizioni soleggiate e su terreni fertili. I bulbi vanno interrati verso la fine dell'estate.
Propagazione
Si moltiplica mediante bulbi, ogni 3-4 anni, perchè il estremamente sensibile al trapianto.
Uso
Le numerose specie del genere Narcissus sono molto apprezzate come piante ornamentali e ne sono state selezionate numerosissime varietà.
Interesse
Il Narciso è ampiamente coltivato in Francia meridionale, Palestina, Cina per l'estrazione dell'essenza da utilizzare nell'industria dei profumi.
Avversità
La pianta può essere attaccata da numerosi parassiti animali e vegetali, fra cui la mosca del narciso, la ruggine e il seccume fogliare.
Curiosità
Gli antichi greci, in riferimento alle presunte proprietà narcotiche dei fiori, consideravano i narcisi fiori dedicati al culto dei morti e delle divinità dell'Ade. Allo stato spontaneo la pianta è diffusa nei prati e nei coltivi fra la zona dell'ulivo e quella del castagno (da 0 a 1400 m).
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