Iridaceae
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Giglio giallo, Iride gialla, Acoro falso  
Iris pseudacorus L.
AreaOrigine
Europa, Asia orientale
Etimologia
Il nome generico, è quello greco usato da Teofrasto (IV sec. a.C.) per questo genere di piante (da 'iris' = arcobaleno, in allusione ai colori dei fiori). Il nome specifico è riferito alla vaga somiglianza di questa pianta con Acorus calamus (Araceae), specie anch'essa acquatica.
Collocazione e caratteristiche
Settore: O.S.
Numero: DF
Collezione: Piante acquatiche
Dimensioni: 50-100 cm
Stato di conservazione: Buono
Disponibilità semi: No
Portamento
E' una pianta elofita rizomatosa.
Foglie
Le foglie basali sono erette lunghe quanto il fusto e larghe 15-20 mm; come nella maggior parte delle specie di questo genere sono ripiegate longitudinalmente lungo la nervatura mediana in modo che le due metà aderiscono fra di loro salvo nella parte inferiore dove, essendo distaccate, formano una sorta di guaina. Le foglie cauline sono simili ma abbreviate.
Fiori
Il perigonio, di colore giallo, presenta lacinie esterne patenti, spatolate di 3-3,5 x 5-7 cm e lacinie interne erette oblanceolate di 1,5-3 cm di lunghezza; l'ovario è infero con lo stilo diviso in tre rami lunghi 3-4 cm, di aspetto petaloide, aderenti alle lacinie perigoniali esterne.
Frutti
Il frutto è una capsula fusiforme trigona.
Periodo di fioritura
Fiorisce nei medi di Aprile, Maggio e Giugno.
Coltivazione
Si coltiva in vasca con i rizomi interrati e sommersi.
Propagazione
Si moltiplica per divisione dei rizomi o da seme.
Uso
E' spesso utilizzata come pianta ornamentale.
Interesse
In passato si utilizzava il rizoma a scopo officinale: l'iride gialla ha, infatti, proprietà ematocatartiche e sternutatorie. La pianta, ingerita allo stato fresco, provoca vomito, coliche e scariche sanguinolente.
Curiosità
E' pianta che si rinviene in ambienti naturali umidi di un certo interesse botanico; in particolare in Sicilia presso il Fiume Ciane (Siracusa) e sui monti Nebrodi negli stagni in via di interramento.
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