IL PERIODO BORBONICO


Il 1° gennaio 1842 venne eletto Primo Sindaco di Riposto Don Rosario Grassi Bonanno, di anni 51, proprietario e negoziante, ex cassiere, e primo eletto che verrà confermato nell'alta carica anche nel triennio 1° gennaio 1846 - dicembre 1848.
Intanto la classe politica ripostese, che aveva fatto proprio il generoso e spontaneo slancio separatistico da Giarre del cap. Ferdinando Coco e dell'armatore Giusepe De Majo (quest'ultimo di origine napoletana), lottò e vinse la sua piú grande battaglia. Si ritrovò quindi attorno al suo primo Sindaco proveniente da una borghesia illuminata; costui seppe guidare le sorti del paese, avviandolo verso un florido avvenire e lottando principalmente la disoccupazione.
Già nel 1842 lo storico giarrese Michele Amari pubblicò una "Storia dei Vespri Siciliani" che miracolosamente sfuggì alla censura dei Borboni. Si evince pertanto come fosse di già nata nella zona la fiammella della libertà.
Nei primi giorni del 1848 avvennero tumulti a Palermo sicchè fu chiusa l'Università.
"... Dopo l'esito sfortunato della battaglia di Custoza, il 25 luglio 1848, che costrinse l'esercito piemontese alla ritirata, Ferdinando II decise di agire con forza per la riconquista della Sicilia insorta, che nel frattempo aveva maggiormente organizzato la sua difesa... un nuovo Corpo di spedizione, agli ordini del Tenente Generale Carlo Filangieri principe di Satriano, nella notte del 30 agosto 1848 prese imbarco sulle unità di una squadra, comandata dal Brigadiere Pierluigi Cavalcanti, devotissimo al sovrano... il 1° settembre 1848 la squadra ancorò al largo di Catona, presso Reggio Calabria... Lo sbarco delle truppe regie in terra siciliana iniziò alla mattina del 5 settembre (1848) a tre miglia da Messina... Dopo tre giorni di aspri combattimenti, l'8 settembre le truppe regie entrarono in Messina... le popolazioni siciliane, terrorizzate per gli eccidi e il sangue sparso si rivolsero allora agli Ammiragli Baudin e Parker, comandanti delle squadre francese e inglese presenti nelle acque di Palermo affinché venisse trattata una tregua d'armi, concessa il 18 settembre (1848) dal Filangieri, che rimase a Messina, ormai interamente nelle mani delle truppe regie. Sei mesi più tardi, sconfitto l'esercito piemontese a Novara il 23 marzo 1849, abdicato Carlo Alberto e riuscito vano ogni intervento diplomatico della Francia e della Gran Bretagna, il Borbone decise di continuare la sua azione di forza per domare la Sicilia... Il 30 marzo una brigata di 3.000 uomini prese imbarco a Messina su quattro pirofregate, simulando uno sbarco a Cefalù, per minacciare gli insorti ivi accampati. Nello stesso giorno lo Stromboli, col Generale Filangieri a bordo, incrociò fra Messina e Taormina a protezione delle truppe regie operanti in quella zona. Il 2 aprile (1849) la stessa pirocorvetta si portò fra Forza d'Agrò e Sant'Alessio per eseguirvi una lunga azione di fuoco e aprire la strada alle truppe regie dirette su Taormina. Contemporaneamente le pirofregate Archimede, Carlo III e Roberto presero posizione fra Schisò e Taormina, che fu costretta ad arrendersi alla sera del 3. Il 5 aprile (1849) tutte e sei le pirofregate, agli ordini del Brigadiere Lattieri, bordeggiarono fra Acireale e Catania, cannoneggiando le postazioni a terra degli insorti. Il 7 aprile (1849) cadde Catania...
La zona costiera ripostese non fu teatro di operazioni militari perché la popolazione, grata a Ferdinando II per averle dato l'indipendenza amministrativa, non si schierò con gli insorti.
Quando il 14 maggio 1849 il generale Filangieri e le sue truppe entrarono a Palermo ponendo fine alla rivolta siciliana, il re ricordandosi che Riposto le era stata fedele durante i rivolgimenti interni, incominciò a proteggerla favorendo specialmente le sue industrie ed il suo piccolo ma attrezzato arsenale; ma la morte di Ferdinando II avvenuta il 22.5.1859 spense l'entusiasmo popolare.
A Palermo il 4 aprile 1860 si verificò uno scontro tra polizia e dimostranti: era l'inizio di una nuova insurrezione che culminò con lo sbarco di Garibaldi a Marsala l'11 maggio 1860.