Nome
  CARLINA
Altri nomi volgari
  Carlina, Carlina spagnola.
Taxon
  Carlina hispanica Lam.
Famiglia
  Compositae
Etimologia
  Il primo termine del binomio, proposto nel secolo XIV dal botanico aretino Andrea Cesalpino, ha origine controversa; secondo alcuni autori si riferirebbe a Carlo Magno, al quale, secondo una leggenda, un angelo avrebbe rivelato le virtù prodigiose di questa pianta per guarire il suo esercito dalla peste; secondo altri il termine sarebbe corruttela di cardina, che è il diminutivo di Cardo, pianta quest`ultima molto simile alla Carlina. Il secondo termine indica la regione di provenienza del materiale sul quale J. B. Lamarck descrisse la specie.
Caratteri botanici
  Pianta erbacea perenne con aspetto di cardo, fornita di un rizoma ingrossato e lignificato. Le foglie sono ovato-lanceolate, dentate e spinose. Il fusto, sparsamente ramificato, è eretto, alto non più di 70 cm e coperto da una peluria ragnatelosa. All`apice dei rami, da luglio ad ottobre, si sviluppano gruppi di capolini. Ciascun capolino, formato da numerosi piccoli fiori tubulari, ha le squame involucrali esterne fogliacee e quelle mediane spinescenti all’apice. Quando sono secche esse hanno un colore giallo-dorato, molto lucente e sono particolarmente pungenti.
Habitat
  Si riscontra frequentemente nei luoghi aridi.
Parti commestibili
  Di questa pianta si consumano i fusti che vanno raccolti in primavera, quando sono ancora teneri. Questi, mediante un attrezzo tagliente (roncola, falce, forbice), si recidono alla base e in prossimità della porzione apicale, escludendo i rami laterali e i giovani capolini.
Uso alimentare
Lessi
  Una volta raccolti, i fusti, detti in dialetto 'trunzi', si mondano dalle foglie, si tagliano in segmenti lunghi 5-8 cm e, con l’aiuto del coltello, si spellano asportando la cuticola piuttosto dura. Si ottengono così dei torsi che vanno sbollentati e conditi con olio ed aceto. Il loro sapore è particolare, ricorda, infatti, quello dei peduncoli dei carciofi e delle nocciole.
Commercio
  CARLINA
Diffusione
  Nessun manuale di fitoalimurgia riporta questa specie come pianta alimentare, sebbene sia diffusa in tutta l`Italia centro-meridionale e nelle isole.
Osservazioni
 
Nomi dialettali
Adrano: Specie ritenuta non commestibile nel territorio
Belpasso: Specie ritenuta non commestibile nel territorio 
Biancavilla: non rilevato
Bronte: non rilevato
Castiglione: non rilevato
Linguaglossa: Mazzacani
Maletto: Specie ritenuta non commestibile nel territorio
Milo: Mazzacani
Nicolosi: Mazzacugghiuna
Pedara: non rilevato
Ragalna: non rilevato
Randazzo: Mazzacugghiuni
San Giovanni: non rilevato
Santa Venerina: Mazzacani
Zafferana: Mazzacani
 
 
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