Nome
  LATTUGACCIO
Altri nomi volgari
  Lattughiello.
Taxon
  Chondrilla juncea L.
Famiglia
  Compositae
Etimologia
  Il primo termine del binomio deriva dal greco chondrlê, nome dato ad alcune piante provviste di latice che, a contatto con l`aria, si rapprende in grumi (chondros = grumo). Il secondo termine si riferisce ai fusti giunchiformi.
Caratteri botanici
  Pianta erbacea perenne, glaucescente, caratterizzata da una rosetta basale di foglie oblanceolate, roncinate al margine, che compare in inverno e dissecca durante la fioritura. In primavera, dal centro della rosetta si origina uno scapo eretto, alto sino a 120 cm, provvisto alla base di spinule retroflesse, ramificato in alto, con foglie lineari ridotte. I fiori, ligulati e di colore giallo, compaiono in estate, riuniti in capolini spesso raggruppati in fascetti, che restano aperti solo nelle ore mattutine.
Habitat
  Il Lattugaccio è molto diffuso nell’Italia centro-meridionale, mentre è più raro al Nord. Cresce, dal livello del mare sino a ca. 2000 m di quota, negli incolti e nei coltivi (soprattutto vigneti e pometi), ma anche nei bordi di strada, macerie e detriti.
Parti commestibili
  Vengono utilizzate in inverno la rosetta di foglie basali (a zotta), tagliandola alla base in modo da preservare la radice, in primavera lo scapo (giummu o micciu), infine, all`inizio dell`estate, le cime terminali (taddi) di ciascun ramo. Tutta la pianta contiene un latice, completamente innocuo, che si rapprende a contatto con l’aria.
Uso alimentare
Lessi Insalate Condimenti
  Le foglie basali, di sapore leggermente amarognolo, si consumano crude o cotte. Crude si preparano in insalata quando sono ancora giovani e tenere (u tenniru); secondo una credenza locale il Lattugaccio, così consumato, sarebbe un efficace rimedio contro l`eccessiva acidità di stomaco. Cotte, si fanno lessate e condite con olio o aggiunte come condimento per la pasta. La loro ingestione può produrre una blanda azione soporifera per la presenza di piccole quantità di sostanze ipnotiche, contenute anche nella comune Lattuga. Lo scapo, di sapore dolce, si cucina come gli asparagi e si usa per condire frittate.
Commercio
  LATTUGACCIO
Diffusione
  Il Lattugaccio è abbastanza diffuso come pianta alimentare in gran parte delle regioni italiane. Nel Veneto, dove è noto con il nome di Crencanele, si consuma sia crudo che cotto (ARIETTI, 1974). In Emilia viene venduto nei mercati insieme alla Cicoria di campagna (Leontodon hispidus L.). In Romagna si usa come componente delle mesticanze che, passate in padella, servono per fare i ripieni delle tipiche piadine (una sorta di schiacciata). In Puglia, dove abbonda nei vigneti, le giovani cime del Lattugaccio sono largamente impiegate in numerosi piatti regionali (RICCARDO, 1921).
Osservazioni
  - Su alcuni nomi dialettali. I nomi dialettali Cudidda, Curidda, Curî suggi e Cud`ê attu si riferiscono allo stadio giovanile dello scapo che, ricoperto di spinule e di foglie ricadenti, assomiglia vagamente alla coda di qualche animale. Le dizioni Inestruora e Inistrora si riferiscono allo stadio maturo dello scapo quando il suo aspetto cespuglioso, il colore glauco dei rami e il tipo di foglie evocano l’immagine della Ginestra (Inestra) in miniatura. - Nicolosi culla di belle donne. Le virtù (reali o immaginarie) nutritive e salutari del Lattugaccio sono rimarcate da un detto tipico della cittadina di Nicolosi: a Nicolosi su’ li donni beddi cu lu tantu mangiari li cudiddi.
Nomi dialettali
Adrano: Cutuledda
Belpasso: Cudidda 
Biancavilla: non rilevato
Bronte: Curi î suggi
Castiglione: Cuturidda
Linguaglossa: Cutulidda, Cud`e attu
Maletto: Inistrora
Milo: Cutulidda
Nicolosi: Cudidda
Pedara: Curidda
Ragalna: Cudidda
Randazzo: Inestruola, Inestruora
San Giovanni: Specie ritenuta non commestibile nel territorio
Santa Venerina: Cutulidda
Zafferana: Cutulidda, Cudidda
 
 
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