I fossili
Un fossile è il resto di un qualsiasi organismo, animale o vegetale,
oppure di tracce della sua esistenza (impronte, uova, escrementi), risalente
ad epoche geologiche passate e conservatosi fino ai nostri giorni all'interno
di rocce sedimentarie grazie al processo di fossilizzazione.
Perché un fossile si salvi dalla distruzione meccanica è
necessario, innanzitutto, che esso venga ricoperto di sedimento e che
il processo di sedimentazione sia così veloce ed abbondante da
permetterne una copertura profonda, oppure che abbia subito inizio il
processo di indurimento dei sedimenti, detto diagenesi, che porta alla
costituzione delle rocce sedimentarie. Una volta ricoperto dai sedimenti,
ha inizio il lento processo di fossilizzazione il quale, alla fine, comporta
la trasformazione chimico-fisica del resto organico, che può avvenire
per mineralizzazione, impregnazione, sostituzione, carbonificazione, incrostazione.
Più raramente si può avere la conservazione in toto dell'organismo
per inclusione in resine o per congelamento, ecc.
Così come la storia della Terra è scritta nelle rocce, quella
dei suoi abitanti trova testimonianza nei fossili. Esaminando nei più
minuti particolari le rocce sedimentarie, gli studiosi hanno potuto stabilire
la disposizione delle terre e dei mari nelle diverse epoche geologiche,
ricostruire gli ambienti del passato, stabilire l'assenza o la presenza
di vita e riconoscere gli organismi che li abitarono.
I fossili sono la prova tangibile dell' evoluzione biologica. Utilizzandoli
come gli anelli di una lunga catena, attraverso il confronto
con analoghi organismi viventi, oggi possiamo conoscere come le forme
degli organismi sono andate modificandosi nel tempo, quali gruppi sono
scomparsi e quali ancora persistono ai giorni nostri.
L'età dei fossili più antichi finora conosciuti (stromatoliti
di alghe azzurre) è fatta risalire fino al Precambriano e l'evoluzione
dei viventi può essere, pertanto, ricostruita con certezza fino
ad almeno 2,7 miliardi di anni or sono.
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